Leggi la " favola" del Turismo a Cattolica , i suoi Hotel e la sua Spiaggia su http://amarecattolica.blogspot.com/2009/12/christmas-carol-una-storia-poco.html
Visitare Cattolica non è solo Hotel e Mare; è Arte, Cultura,Storia, Religione, Enogastronomia,Sport,Natura.....
giovedì 31 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Hotel Belmar Cattolica : Primo Giorno D'Inverno.
Auguri a Tutti di Buon Natale e Felice 2010 dalla famiglia Simoncelli !!!!
mercoledì 26 agosto 2009
Programma Eventi Fine Agosto 2009 a Cattolica
"Rustida , puracie e bdoc agratis..... "
venerdì 28 agosto dalle ore 20,00 al porto di Cattolica in occasione della Festa della regina del Mare del 29 agosto.
venerdì 28 agosto dalle ore 20,00 al porto di Cattolica in occasione della Festa della regina del Mare del 29 agosto.
Tradizionale Festa della Madonna “Stella Maris”
Come ogni anno, l'ultimo sabato di agosto si svolge a Cattolica la tradizionale Festa della Madonna “Stella Maris” protettrice dei pescatori e dei marinai.
L'immagine della Madonna del Mare, custodita durante l'anno a Montalbano, frazione del vicino comune di San Giovanni in Marignano, verrà portata a Cattolica, nella chiesa parrocchiale di S. Pio V, la sera di venerdì 28 agosto, accolta dai fedeli con una funzione celebrata alle 18.00 da Mons. Mariano De Nicolò, vescovo emerito di Rimini.
Il giorno dopo, sabato 29 agosto, la statua della “Stella Maris” sarà accompagnata, con partenza dalla chiesa parrocchiale di S. Pio V, da una fiaccolata fino al porto dove, alle 20.30, partirà con una processione di barche che si spingeranno in mare per la benedizione ed il lancio di una corona in omaggio ai caduti del mare.
Al ritorno, verso le ore 21.00, il vescovo di Rimini, Mons. Lambiasi, celebrerà la messa.
La festa si concluderà con uno spettacolo pirotecnico.
Quest'anno la Festa della Madonna “Stella Maris” si arricchisce di un nuovo evento:
venerdì 28 agosto, al porto di Cattolica, dalle ore 20.00 avrà luogo la SAGRA DEL PESCATORE.
Con il patrocinio dei comuni di Cattolica e Gabicce Mare ed il supporto della Cooperativa Casa del Pescatore, , i pescatori e gli allevatori offriranno a tutti una “rustida” di cozze, vongole e sarde.
Per l'occasione saranno preparate, cotte e servite nei piatti, 5 quintali di vongole, 7 quintali di cozze e 100 casse di sarde, accompagnate da 8000 bottiglie di verdicchio e dalla musica del folklore romagnolo suonata dall'orchestra Boomerang
Come ogni anno, l'ultimo sabato di agosto si svolge a Cattolica la tradizionale Festa della Madonna “Stella Maris” protettrice dei pescatori e dei marinai.
L'immagine della Madonna del Mare, custodita durante l'anno a Montalbano, frazione del vicino comune di San Giovanni in Marignano, verrà portata a Cattolica, nella chiesa parrocchiale di S. Pio V, la sera di venerdì 28 agosto, accolta dai fedeli con una funzione celebrata alle 18.00 da Mons. Mariano De Nicolò, vescovo emerito di Rimini.
Il giorno dopo, sabato 29 agosto, la statua della “Stella Maris” sarà accompagnata, con partenza dalla chiesa parrocchiale di S. Pio V, da una fiaccolata fino al porto dove, alle 20.30, partirà con una processione di barche che si spingeranno in mare per la benedizione ed il lancio di una corona in omaggio ai caduti del mare.
Al ritorno, verso le ore 21.00, il vescovo di Rimini, Mons. Lambiasi, celebrerà la messa.
La festa si concluderà con uno spettacolo pirotecnico.
Quest'anno la Festa della Madonna “Stella Maris” si arricchisce di un nuovo evento:
venerdì 28 agosto, al porto di Cattolica, dalle ore 20.00 avrà luogo la SAGRA DEL PESCATORE.
Con il patrocinio dei comuni di Cattolica e Gabicce Mare ed il supporto della Cooperativa Casa del Pescatore, , i pescatori e gli allevatori offriranno a tutti una “rustida” di cozze, vongole e sarde.
Per l'occasione saranno preparate, cotte e servite nei piatti, 5 quintali di vongole, 7 quintali di cozze e 100 casse di sarde, accompagnate da 8000 bottiglie di verdicchio e dalla musica del folklore romagnolo suonata dall'orchestra Boomerang
Istituzione Culturale della Regina Comune di GabicceMare
Comune di Cattolica Assessorato allo Sport
Museo della Regina Associazione Vele d'Epoca
In collaborazione con:
Circolo Nautico Cattolica – Circolo Velico Gabicce – Nuova Marina di Cattolica
MARIEGOLA DELLE ROMAGNE
Tenza di Cattolica e Gabicce
REGATA DELLE VELE AL TERZO E DELLE BARCHE DA LAVORO
Sabato 29 agosto 2009 ore 15.00
nello specchio di mare tra il vecchio Fortino di Gabicce e il Parco
Le Navi di Cattolica
Per chi volesse assistere alla gara direttamente dal mare, sono a disposizione, presso i consueti punti di attracco sulla spiaggia, tutti i cutter di Cattolica e Gabicce Mare che porteranno gli spettatori al largo, immediatamente fuori dal campo di regata.
Costo: adulti € 6,00
bambini € 3,00
INFO: Tel 0541 966577 - 340 1055913 Mail Museo@cattolica.net
Comune di Cattolica Assessorato allo Sport
Museo della Regina Associazione Vele d'Epoca
In collaborazione con:
Circolo Nautico Cattolica – Circolo Velico Gabicce – Nuova Marina di Cattolica
MARIEGOLA DELLE ROMAGNE
Tenza di Cattolica e Gabicce
REGATA DELLE VELE AL TERZO E DELLE BARCHE DA LAVORO
Sabato 29 agosto 2009 ore 15.00
nello specchio di mare tra il vecchio Fortino di Gabicce e il Parco
Le Navi di Cattolica
Per chi volesse assistere alla gara direttamente dal mare, sono a disposizione, presso i consueti punti di attracco sulla spiaggia, tutti i cutter di Cattolica e Gabicce Mare che porteranno gli spettatori al largo, immediatamente fuori dal campo di regata.
Costo: adulti € 6,00
bambini € 3,00
INFO: Tel 0541 966577 - 340 1055913 Mail Museo@cattolica.net
Istituzione Culturale della Regina Comune di GabicceMare
Comune di Cattolica Assessorato allo Sport
Museo della Regina Associazione Vele d'Epoca
In collaborazione con:
Circolo Nautico Cattolica – Circolo Velico Gabicce – Nuova Marina di Cattolica
MARIEGOLA DELLE ROMAGNE
Tenza di Cattolica e Gabicce
REGATA DELLE VELE AL TERZO E DELLE BARCHE DA LAVORO
Sabato 29 agosto 2009 ore 15.00
nello specchio di mare tra il vecchio Fortino di Gabicce e il Parco
Le Navi di Cattolica
Per chi volesse assistere alla gara direttamente dal mare, sono a disposizione, presso i consueti punti di attracco sulla spiaggia, tutti i cutter di Cattolica e Gabicce Mare che porteranno gli spettatori al largo, immediatamente fuori dal campo di regata.
Costo: adulti € 6,00
bambini € 3,00
INFO: Tel 0541 966577 - 340 1055913 Mail Museo@cattolica.net
Comune di Cattolica Assessorato allo Sport
Museo della Regina Associazione Vele d'Epoca
In collaborazione con:
Circolo Nautico Cattolica – Circolo Velico Gabicce – Nuova Marina di Cattolica
MARIEGOLA DELLE ROMAGNE
Tenza di Cattolica e Gabicce
REGATA DELLE VELE AL TERZO E DELLE BARCHE DA LAVORO
Sabato 29 agosto 2009 ore 15.00
nello specchio di mare tra il vecchio Fortino di Gabicce e il Parco
Le Navi di Cattolica
Per chi volesse assistere alla gara direttamente dal mare, sono a disposizione, presso i consueti punti di attracco sulla spiaggia, tutti i cutter di Cattolica e Gabicce Mare che porteranno gli spettatori al largo, immediatamente fuori dal campo di regata.
Costo: adulti € 6,00
bambini € 3,00
INFO: Tel 0541 966577 - 340 1055913 Mail Museo@cattolica.net
martedì 4 agosto 2009
" LA GRANDE RUSTIDA " di Pesce a Cattolica
6 Agosto 2009 in Piazza I° Maggio alle ore 21:00
La grande festa della "Rustida" di pesce torna anche quest'anno il 6 Agosto dando appuntamento a tutti voi in Piazza I° Maggio alle ore 21:00.
Una tradizione che risale agli inizi del XIII° secolo quando i Malatesta di Gradara vollero ringraziare, con del ottimo vino, i pescatori di Cattolica per il pesce regalatogli. La festa divenne così un motivo di scambio fra i pescatori e agli abitanti dell'entroterra.
La sagra che ancora oggi si festeggia nasce dai cuori e dalle menti dei bagnini di Cattolica in omaggio a tutti gli ospiti.
Durante la manifestazione è di rito l'allestimento dei foconi per la cottura del prelibatissimo pesce azzurro rigorosamente fresco e preparato secondo i preziosi consigli culinari tramandati di generazione in generazione. Per tutta la serata verrà servito dell'ottimo vino di provenienza locale.
Un'allegra banda musicale folk inviterà i tanti a ballare e a godere di un' atmosfera di vera convivialità!
giovedì 16 luglio 2009
lunedì 13 aprile 2009
Cattolica: Che Spettacolo !!!!!!!!
Stazione balneare.Dove la Romagna cede il passo alle colline marchigiane si incontra Cattolica, la 'Regina dell'Adriatico'. Nota fin dal 1700, secolo di arrivo dei primi bagnanti, è stata oggetto di ampi interventi di riqualificazione urbana che hanno innovato e ridisegnato gli spazi cittadini. Spiaggia, isole pedonali, teatro, arena all'aperto, spettacoli musicali, giochi d'acqua e di luci vivacizzano la vacanza. Le tracce della antica tradizione marinara e delle origini della città sono custodite nel Museo della Regina. Patrono: San Pio 30 aprile.
La Via dei Romei Fin dal Medioevo fu una rilevante area di confine fra 'Romandiola' e 'Marca Anconetana' posta lungo una direttrice di traffici (la via Flaminia, che congiunge Rimini a Roma) importantissima per le comunicazioni fra il sud ed il nord dell'Adriatico già dall'età romana.
La Via dei Romei Fin dal Medioevo fu una rilevante area di confine fra 'Romandiola' e 'Marca Anconetana' posta lungo una direttrice di traffici (la via Flaminia, che congiunge Rimini a Roma) importantissima per le comunicazioni fra il sud ed il nord dell'Adriatico già dall'età romana.
sabato 4 aprile 2009
EVENTO: Granfondo del Mare
13 Aprile 2009 - Cattolica
Lunedì 13 aprile sarà la volta della Granfondo del Mare,due percorsi di 125 e 106 km che si snodano dalle rive dell’Adriatico all’entroterra della Valconca passando per gli antichi borghi medievali di Mondaino, Tavoleto, Saludecio e Gradara, fino alle salite del Parco naturale del San Bartolo. Un promontorio incastonato tra terra e cielo, attraversato da una strada panoramica di 20 km che collega Pesaro a Cattolica. Un continuo saliscendi tra i piccoli centri di Gabicce Monte, Casteldimezzo e Fiorenzula di Focara, fino ad arrivare al Porto di Pesaro. Un finale caratterizzato da un susseguirsi ondulato di speroni e valli, intervallate da pareti a strapiombo sul mare con le cime che arrivano a sfiorare i 200 metri permettono così un’ampia visione sulla Costa e sull’entroterra. Alla Granfondo potranno partecipare sia agonisti che cicloturisti. La Granfondo del Mare è inserita nel calendario nazionale della Federazione Ciclistica Italiana, è prova del Giro d’Italia UISP, prova del circuito degli Italici e prova del circuito Militare delle Interforze. Assistenza gara: pacco gara, moto scorta, apri corsa, assistenza tecnica e medica, ristori lungo il percorso, ristoro colazione, pasta party finale con menu di pesce.
venerdì 20 marzo 2009
EVENTO: Cattolica in Fiore dal 30 Aprile al 3 Maggio
Cattolica ospiterà, per la 37° volta, una mostra-mercato dedicata ai fiori e alle piante ornamentali: Cattolica in Fiore. Questa famosa rassegna, che ogni anno si tiene in una delle località più belle della riviera romagnola, coinvolge in ogni sua edizione tantissimi vivaisti di tutta Italia ed Europa, pronti a mostrare al pubblico gli esemplari più profumati e variopinti. Cattolica in Fiore metterà a disposizione di tutti i coltivatori ben 4000 metri quadrati di spazio dove verranno collocate bancarelle e stand di vario tipo; si tratta di un evento molto interessante per gli amanti della natura e dei fiori in un’occasione perfetta per fare acquisti e arredare la propria casa o il proprio giardino.
Cattolica in Fiore si terrà dal 30 Aprile al 3 Maggio presso Viale Matteotti, Piazza Primo Maggio, Giardini Piazzale Roosevelt e Museo della Regina; in queste location si terrà la mostra mercato insieme ad altri eventi collaterali. Spettacoli, concerti e mostre faranno da cornice alla splendida esposizione di fiori e piante ornamentali; un evento particolare sarà la Ciaspolbeach, singolare competizione che prevede una corsa sulla spiaggia con le racchette da neve. Cattolica in Fiore si rivolge a vivaisti e appassionati di piante e fiori proponendo una mostra-mercato ricca di colori e profumi.
Cattolica in Fiore si terrà dal 30 Aprile al 3 Maggio presso Viale Matteotti, Piazza Primo Maggio, Giardini Piazzale Roosevelt e Museo della Regina; in queste location si terrà la mostra mercato insieme ad altri eventi collaterali. Spettacoli, concerti e mostre faranno da cornice alla splendida esposizione di fiori e piante ornamentali; un evento particolare sarà la Ciaspolbeach, singolare competizione che prevede una corsa sulla spiaggia con le racchette da neve. Cattolica in Fiore si rivolge a vivaisti e appassionati di piante e fiori proponendo una mostra-mercato ricca di colori e profumi.
sabato 14 marzo 2009
"Otium Ludens" Ravenna rivive l'Antica Stabiae
Dopo il grande successo riscosso al Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo e al Hong Kong Museum of Art, arriva a Ravenna - unica tappa italiana - la mostra “Otium Ludens – Stabiae, cuore dell’Impero Romano“. La mostra, organizzata da RavennAntica, dal Comune e dalla Soprintendenza archeologica dell’Emilia-Romagna, è curata dal prof. Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente Archeologo di Napoli e Pompei , dalle dott.sse Giovanna Bonifacio e Annamaria Sodo e organizzata dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e dalla Fondazione Restoring Ancient Stabiae, con il coordinamento di 2smART.
L’esposizione propone 170 straordinari reperti tra affreschi, stucchi ed oggetti, tutti provenienti da 8 ville marittime dell’antica Stabiae. Di grande bellezza e suggestione sono, soprattutto, un centinaio di affreschi, alcuni stucchi e oggetti in bronzo recuperati lungo la collina stabiese di Varano, sommersa nel 79 dopo Cristo dalle ceneri del Vesuvio. L’esposizione sarà ospitata nel complesso di S. Nicolò dal 14 marzo al 4 ottobre 2009.
giovedì 5 marzo 2009
Mostra Di Raffaello ad Urbino
Raffaello e Urbino
Mostra dedicata al grande Raffaello - dal 4 aprile al 12 luglio 2009 Palazzo Ducale
La mostra
Raffaello e Urbino: la formazione giovanile e i rapporti con la città natale
Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da questo presupposto, la grande mostra che si apre nel Palazzo Ducale di Urbino intende recuperare e valorizzare questa stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale.
Esaminando il contesto urbinate dalla fine degli anni Settanta del Quattrocento, viene ricostruito l’ambito artistico-culturale in cui si formerà il giovane Raffaello e nel quale opera il padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, che è a capo di una ricca e fiorente bottega, oltre che autore della famosa “Cronaca” nella quale esprime importanti giudizi sui pittori a lui contemporanei. La mostra, allestita nel Salone del Trono e nell’Appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto alla pittura del padre e di altri artisti vicini alla fase giovanile della sua formazione.
La mostra rappresenta quindi un’occasione irripetibile che è resa possibile grazie a prestiti eccezionali concessi da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo come il Prado, il Louvre, le National Gallery di Londra e Washington, il Getty Museum di Los Angeles, i musei di Lisbona, Berlino, Monaco, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Uffizi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera, il Poldi Pezzoli, il Museo di Capodimonte ed altri ancora. Raffaello nasce in Urbino nel 1483.
Il padre, Giovanni Santi, muore nel 1494, quando il giovane Raffaello ha solo 11 anni, un’età in cui normalmente, in quell’epoca, i ragazzi avevano già mosso i primi passi del loro apprendistato nell’arte. Per descrivere la formazione di Raffaello, fino ad ora la storiografia si è basata sul racconto di Vasari, secondo cui il giovane pittore fu molto presto inviato dal padre nella bottega di Perugino.
Un racconto che sembra poco realistico, in particolare in rapporto con le date reali della vita del futuro maestro. In realtà, già giovanissimo, egli aveva un solido patrimonio alle spalle e protettori importanti, mentre non esistono documenti che attestino un apprendistato diretto presso la bottega di Perugino. Dopo la morte del padre, Raffaello ne eredita infatti la bottega, che gestisce con l’aiuto di Evangelista da Piandimeleto.
Forte di questa posizione e ricchezza, egli non aveva necessità di andare come garzone o allievo presso altri, se non in occasioni specifiche per conoscere il modo di operare degli artisti più noti. L’ubicazione e la consistenza della bottega che Giovanni Santi lascia in eredità al figlio, suo erede principale, è ora attestata da nuovi documenti.
La bottega, che era molto grande, attiva e fiorente, dopo la morte del Santi è la testimonianza che meglio chiarisce la qualifica di “Magister” riferita a Raffaello nel 1500 in occasione della commissione della pala di san Nicola per Città di Castello. Come dimostrano i nuovi documenti emersi dalla ricerca approfondita negli archivi urbinati eseguita da Anna Falcioni e da Vincenzo Mosconi, è chiaro che Raffaello era radicato ad Urbino, - certa è la sua presenza nel 1497 e nel 1500, finora contestata dalla storiografia - da cui certamente si muoveva per altri luoghi, ma che rimane la sua base stabile, fonte di sussistenza e stabile punto di riferimento.
Giovanni Santi è la figura fondamentale nella formazione del giovane Raffaello, ma bisogna considerare l’influenza culturale non tanto e non solo di un pittore, quanto di un personaggio importantissimo nella cultura urbinate, cortigiano e uomo di lettere. Così legato alla cultura dei Montefeltro egli era il tramite perfetto affinché il giovanissimo Raffaello traesse indelebili impressioni dalla immensa raccolta di capolavori presente nel palazzo ducale di Urbino.
E’ necessario ricordare che mentre la Perugia di fine Quattrocento era una città relativamente provinciale dal punto di vista culturale (Perugino, il pittore più ricercato e pagato del momento, lavorava per lo più a Firenze), Urbino era invece un fondamentale centro della cultura rinascimentale, che già all’epoca di Federico da Montefeltro rivaleggiava con Firenze con la sua originale accezione “matematica” del Rinascimento.
Una ampia rassegna della pittura fiorentina era raccolta nelle splendide miniature della biblioteca ducale, a cui aveva certamente accesso Giovanni Santi, che mostra di conoscere bene i codici conservati nella straordinaria biblioteca di Federico. Fra gli elementi che avvalorano l’ipotesi di un rapporto diretto di Raffaello con la pittura del padre sono fondamentali i riscontri con l’ultima opera di Giovanni Santi, forse il suo capolavoro, la cappella Tiranni in San Domenico a Cagli.
I riscontri puntuali che emergono fra la pittura del giovane Raffaello e quella del padre sono stati tutti analizzati dalla critica, ma in questa mostra per la prima volta le sue opere giovanili sono messe in rapporto direttamente con quelle del padre. Gli stretti rapporti della pittura di Raffaello con le opere del Perugino (non bisogna dimenticare anche il rapporto diretto fra Perugino e Giovanni Santi) vanno di pari passo con l’influenza della pittura paterna e di altri artisti, quali Signorelli e Pinturicchio, senza contare i rapporti con Timoteo Viti che è presente a Urbino dal 1495, dopo aver frequentato a Bologna la scuola del Francia e che Raffaello chiamerà poi a Roma.
Una sezione finale della mostra è dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi fra i più preziosi di questa produzione.
In occasione della mostra la casa editrice Electa pubblicherà un prestigioso catalogo corredato da saggi dei maggiori studiosi, da ampi apparati documentari e da un regesto illustrato delle opere. Con la mostra saranno promossi itinerari nella città di Urbino, nel Montefeltro e nella regione Marche, alla scoperta degli ambienti e dei contesti in cui si è formata la personalità artistica di Raffaello.
Raffaello e Urbino: la formazione giovanile e i rapporti con la città natale
Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da questo presupposto, la grande mostra che si apre nel Palazzo Ducale di Urbino intende recuperare e valorizzare questa stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale.
Esaminando il contesto urbinate dalla fine degli anni Settanta del Quattrocento, viene ricostruito l’ambito artistico-culturale in cui si formerà il giovane Raffaello e nel quale opera il padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, che è a capo di una ricca e fiorente bottega, oltre che autore della famosa “Cronaca” nella quale esprime importanti giudizi sui pittori a lui contemporanei. La mostra, allestita nel Salone del Trono e nell’Appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto alla pittura del padre e di altri artisti vicini alla fase giovanile della sua formazione.
La mostra rappresenta quindi un’occasione irripetibile che è resa possibile grazie a prestiti eccezionali concessi da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo come il Prado, il Louvre, le National Gallery di Londra e Washington, il Getty Museum di Los Angeles, i musei di Lisbona, Berlino, Monaco, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Uffizi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera, il Poldi Pezzoli, il Museo di Capodimonte ed altri ancora. Raffaello nasce in Urbino nel 1483.
Il padre, Giovanni Santi, muore nel 1494, quando il giovane Raffaello ha solo 11 anni, un’età in cui normalmente, in quell’epoca, i ragazzi avevano già mosso i primi passi del loro apprendistato nell’arte. Per descrivere la formazione di Raffaello, fino ad ora la storiografia si è basata sul racconto di Vasari, secondo cui il giovane pittore fu molto presto inviato dal padre nella bottega di Perugino.
Un racconto che sembra poco realistico, in particolare in rapporto con le date reali della vita del futuro maestro. In realtà, già giovanissimo, egli aveva un solido patrimonio alle spalle e protettori importanti, mentre non esistono documenti che attestino un apprendistato diretto presso la bottega di Perugino. Dopo la morte del padre, Raffaello ne eredita infatti la bottega, che gestisce con l’aiuto di Evangelista da Piandimeleto.
Forte di questa posizione e ricchezza, egli non aveva necessità di andare come garzone o allievo presso altri, se non in occasioni specifiche per conoscere il modo di operare degli artisti più noti. L’ubicazione e la consistenza della bottega che Giovanni Santi lascia in eredità al figlio, suo erede principale, è ora attestata da nuovi documenti.
La bottega, che era molto grande, attiva e fiorente, dopo la morte del Santi è la testimonianza che meglio chiarisce la qualifica di “Magister” riferita a Raffaello nel 1500 in occasione della commissione della pala di san Nicola per Città di Castello. Come dimostrano i nuovi documenti emersi dalla ricerca approfondita negli archivi urbinati eseguita da Anna Falcioni e da Vincenzo Mosconi, è chiaro che Raffaello era radicato ad Urbino, - certa è la sua presenza nel 1497 e nel 1500, finora contestata dalla storiografia - da cui certamente si muoveva per altri luoghi, ma che rimane la sua base stabile, fonte di sussistenza e stabile punto di riferimento.
Giovanni Santi è la figura fondamentale nella formazione del giovane Raffaello, ma bisogna considerare l’influenza culturale non tanto e non solo di un pittore, quanto di un personaggio importantissimo nella cultura urbinate, cortigiano e uomo di lettere. Così legato alla cultura dei Montefeltro egli era il tramite perfetto affinché il giovanissimo Raffaello traesse indelebili impressioni dalla immensa raccolta di capolavori presente nel palazzo ducale di Urbino.
E’ necessario ricordare che mentre la Perugia di fine Quattrocento era una città relativamente provinciale dal punto di vista culturale (Perugino, il pittore più ricercato e pagato del momento, lavorava per lo più a Firenze), Urbino era invece un fondamentale centro della cultura rinascimentale, che già all’epoca di Federico da Montefeltro rivaleggiava con Firenze con la sua originale accezione “matematica” del Rinascimento.
Una ampia rassegna della pittura fiorentina era raccolta nelle splendide miniature della biblioteca ducale, a cui aveva certamente accesso Giovanni Santi, che mostra di conoscere bene i codici conservati nella straordinaria biblioteca di Federico. Fra gli elementi che avvalorano l’ipotesi di un rapporto diretto di Raffaello con la pittura del padre sono fondamentali i riscontri con l’ultima opera di Giovanni Santi, forse il suo capolavoro, la cappella Tiranni in San Domenico a Cagli.
I riscontri puntuali che emergono fra la pittura del giovane Raffaello e quella del padre sono stati tutti analizzati dalla critica, ma in questa mostra per la prima volta le sue opere giovanili sono messe in rapporto direttamente con quelle del padre. Gli stretti rapporti della pittura di Raffaello con le opere del Perugino (non bisogna dimenticare anche il rapporto diretto fra Perugino e Giovanni Santi) vanno di pari passo con l’influenza della pittura paterna e di altri artisti, quali Signorelli e Pinturicchio, senza contare i rapporti con Timoteo Viti che è presente a Urbino dal 1495, dopo aver frequentato a Bologna la scuola del Francia e che Raffaello chiamerà poi a Roma.
Una sezione finale della mostra è dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi fra i più preziosi di questa produzione.
In occasione della mostra la casa editrice Electa pubblicherà un prestigioso catalogo corredato da saggi dei maggiori studiosi, da ampi apparati documentari e da un regesto illustrato delle opere. Con la mostra saranno promossi itinerari nella città di Urbino, nel Montefeltro e nella regione Marche, alla scoperta degli ambienti e dei contesti in cui si è formata la personalità artistica di Raffaello.
giovedì 26 febbraio 2009
Cattolica : aveva gli Hotel già prima di Cristo. Vocazione al turismo DOC.
Come abbiamo visto nei post precedenti, la particolare posizione di Cattolica,l'ultimo tratto di pianura padana,il dolce declinare delle dolci colline circostanti, delimita geograficamente un luogo adatto alla sosta ,al riposo, all'approdo sicuro e riparato.
Tutte queste peculiarità geografiche hanno avuto un risvolto fondamentale alla nascita e allo sviluppo storico di Cattolica sino ai nostri giorni, sono le stesse motivazioni che danno oggi a Cattolica quella unicità sulla Riviera Adriatica che si completa con la stupenda sceneggiatura che le dà il promontorio di Gabicce e tutto il Parco Naturale di S. Bartolo.La storia che a volte si unisce a leggende di una delle quali, l'esistenza di grotte sotto il territorio di Cattolica stessa, che mi ha sempre incuriosito, tanto che si dice che arrivino sino a Gradara.
Una esistenza documentata( un amico le ha viste personalmente) che però sfocia in tante diverse interpretazioni e leggende . Sicuro è che Cattolica da sempre è sinonimo di accoglienza,sicurezza.Le colline circostanti ci proteggono anche a livello meteorologico.Mio nonno un vecchio pescatore venuto a mancare circa 50 anni fà diceva appunto che Cattolica per le brezze della Valle del Conca e per l'orografia circostante, aveva un clima più fresco in estate e temperato in inverno, già differente dal clima di Misano o Riccione, per non parlare di quello della parte a Nord di Rimini. -"I vari ostacoli del viaggio presenti nel mondo antico portarono alla necessità di creare strutture attrezzate per l'ospitalità , per il rifornimento e il ristoro di uomini e animali. La mansio rappresentò il punto di partenza, attorno al quale si aggregarono costruzioni e attività artigianali che realizzarono piccoli borghi come nella antica Cattolica.La mansio ( un hotel primitivo) era una stazione per la sosta e il pernottamento e si distanziava a circa 1 giorno di viaggio da un'altra mansio, circa 30 miglia, le mutatio invece erano luoghi di sosta rapida per il cambio dei cavalli ed situate spesso in aperta campagna tra le mutatio.La mansio aveva sul retro uno spazio aperto, accessibile ai carri e agli animali con botteghe di fabbri ferrai.A piano terra c'erano i locali della taberna, una vera osteria dove poter bere e mangiare;le camere, se la mansio ne era provvista, erano al piano superiore.L' arredo era molto semplice; panche o sgabelli intorno ad un tavolo nell' osteria; un letto, un candelabro, un catino."
"Le indagini archeologiche condotte presso la Piazza del Mercato Ortofrutticolo hanno messo in Luce una serie di strutture di un insediamento romano che si trasformò nel corso di circa due secoli.La parte più antica sembrava avere funzioni produttive: tale sistema comprendeva tre vasche con pavimenti a spina di pesce, due delle quali costruite all'interno e la terza invece probabilmente posta all' aperto.Un sistema di canalizzazioni collegato ad un pozzo assicurava il rifornimento idrico. La presenza delle vasche ha fatto ipotizzare officine che avessero bisogno di grandi quantitativi di acqua ma in assenza di altri indizi non possiamo capire di cosa si trattasse esattamente.La ristrutturazione nel corso dell'età imperiale, tra la fine del I sec. d.C. e gli inizi del II, determinò un riassetto dei locali, la vasca con pavimento a spina di pesce venne riempita e chiusa, l'ambiente unico entro cui si trovava venne diviso in tre stanze; i piani dei pavimenti furono rialzati di almeno 50 cm. mentre il pozzo funzionò fino alla seconda metà del III secolo.Il pozzo romanoIl pozzo fu costruito nella prima età imperiale, il diametro era di circa cm. 90 ed era rivestito di ciottoli di fiume, disposti in doppio cerchio; aveva sezione circolare per tutta la struttura interrata, e sezione quadrata nella parte fuori terra; era posizionato nell'angolo tra due muri.Terriccio, macerie, ossa di animali, frammenti ceramici, metalli, furono trovate al suo interno al momento delle scavo; furono trovaste tante brocche, tutte assegnabili al III sec. Questo scavo ha consentito di chiarire qualche aspetto della storia antica di Cattolica: L'abbandono improvviso, nonostante fosse ancora funzionante, e le tracce di incendio rilevate negli scavi di Casa Filippini, potrebberoh far pensare ad una rapida fuga degli abitanti, come avvenne in altre località della Romagna in seguito ad alcune prime incursioni dei Barbari. ( i primi stranieri).Gli scavi di Casa FilippiniLa complessa e limitata lettura dei resti ritrovati all'interno del cortile di Casa Filippini, ha fatto in modo di avere una modesta conoscenza della città in età romana. Il rinvenimento si limita ad una serie di strutture, attribuibili ad impianti produttivi e ad una residenza:Una piccola vasca in laterizio, rivestita da un intonaco impermeabilizzante, forse appartenente ad un sistema di torchiatura, per il vino o per l'olio; il cortile si trasformò in una seconda fase con la creazione di due o tre pilastri in uno spazio porticato; incerto l'uso di un ampio focolare, riferibile ad altre attività produttive. Negli interventi antichi, in una terza fase avvenne la chiusura del porticato con una ripartizione degli spazi in vani, una trasformazione in residenza.Gli altri rinvenimenti nel 1968 in casa De Nicolò é stato scoperto un pavimento in mosaico monocromo fatto di tessere di pietra calcarea grigia; la vicinanza a casa Filippini potrebbe ipotizzare un collegamento. Alcune caratteristiche lasciano presumere che si trattasse di un abitato di tipo artigianale - produttivo.Un altro rinvenimento nella casa Filippini-De Nicolò: intonaci parietali dipinti, di qualità pittorica discreta,ne testimoniano l'appartenenza ad una domus ricca e agiata..Le tombe Attualmente il territorio é quello corrispondente ai comuni di Cattolica e di S.Giovanni in Marignano, oggetto di numerose segnalazioni di sepolture di età antica: inumazioni entro fossa o in cassoni in laterizio, o "alla cappuccina" isolate o ragruppate. Osservazioni che confermano un quadro di un popolamento agricolo organizzato su basi di tipo "centuriale", cui corrispondevano abitazioni di diversa grandezza disposte all'interno del podere o del fondo di appartenenza.A Cattolica, non si conoscono per ora aree cimiteriali vere e proprie, anche se si ha notizia di una necropoli posta in un punto che poteva corrispondere alla via Flaminia; l'unica tomba di cui resta una testimonianza é quella reinvenuta nel 1926 "lungo i Bastioni" al cui interno vennero trovati: la cassa di legno contenente uno spillone e 11 monete di bronzo che andavano dall'era dell' imperatore Adria (119-138 d.C.) a quells di Giulia Mamea (222-235 d.C.), madre di Severo Alessandro. "Bibliografia: Storia di Cattolica di M. CASTELVETRO e S. MEDAS, Soc. Editrice Il Ponte Vecchio Cesena
Tutte queste peculiarità geografiche hanno avuto un risvolto fondamentale alla nascita e allo sviluppo storico di Cattolica sino ai nostri giorni, sono le stesse motivazioni che danno oggi a Cattolica quella unicità sulla Riviera Adriatica che si completa con la stupenda sceneggiatura che le dà il promontorio di Gabicce e tutto il Parco Naturale di S. Bartolo.La storia che a volte si unisce a leggende di una delle quali, l'esistenza di grotte sotto il territorio di Cattolica stessa, che mi ha sempre incuriosito, tanto che si dice che arrivino sino a Gradara.
Una esistenza documentata( un amico le ha viste personalmente) che però sfocia in tante diverse interpretazioni e leggende . Sicuro è che Cattolica da sempre è sinonimo di accoglienza,sicurezza.Le colline circostanti ci proteggono anche a livello meteorologico.Mio nonno un vecchio pescatore venuto a mancare circa 50 anni fà diceva appunto che Cattolica per le brezze della Valle del Conca e per l'orografia circostante, aveva un clima più fresco in estate e temperato in inverno, già differente dal clima di Misano o Riccione, per non parlare di quello della parte a Nord di Rimini. -"I vari ostacoli del viaggio presenti nel mondo antico portarono alla necessità di creare strutture attrezzate per l'ospitalità , per il rifornimento e il ristoro di uomini e animali. La mansio rappresentò il punto di partenza, attorno al quale si aggregarono costruzioni e attività artigianali che realizzarono piccoli borghi come nella antica Cattolica.La mansio ( un hotel primitivo) era una stazione per la sosta e il pernottamento e si distanziava a circa 1 giorno di viaggio da un'altra mansio, circa 30 miglia, le mutatio invece erano luoghi di sosta rapida per il cambio dei cavalli ed situate spesso in aperta campagna tra le mutatio.La mansio aveva sul retro uno spazio aperto, accessibile ai carri e agli animali con botteghe di fabbri ferrai.A piano terra c'erano i locali della taberna, una vera osteria dove poter bere e mangiare;le camere, se la mansio ne era provvista, erano al piano superiore.L' arredo era molto semplice; panche o sgabelli intorno ad un tavolo nell' osteria; un letto, un candelabro, un catino."
"Le indagini archeologiche condotte presso la Piazza del Mercato Ortofrutticolo hanno messo in Luce una serie di strutture di un insediamento romano che si trasformò nel corso di circa due secoli.La parte più antica sembrava avere funzioni produttive: tale sistema comprendeva tre vasche con pavimenti a spina di pesce, due delle quali costruite all'interno e la terza invece probabilmente posta all' aperto.Un sistema di canalizzazioni collegato ad un pozzo assicurava il rifornimento idrico. La presenza delle vasche ha fatto ipotizzare officine che avessero bisogno di grandi quantitativi di acqua ma in assenza di altri indizi non possiamo capire di cosa si trattasse esattamente.La ristrutturazione nel corso dell'età imperiale, tra la fine del I sec. d.C. e gli inizi del II, determinò un riassetto dei locali, la vasca con pavimento a spina di pesce venne riempita e chiusa, l'ambiente unico entro cui si trovava venne diviso in tre stanze; i piani dei pavimenti furono rialzati di almeno 50 cm. mentre il pozzo funzionò fino alla seconda metà del III secolo.Il pozzo romanoIl pozzo fu costruito nella prima età imperiale, il diametro era di circa cm. 90 ed era rivestito di ciottoli di fiume, disposti in doppio cerchio; aveva sezione circolare per tutta la struttura interrata, e sezione quadrata nella parte fuori terra; era posizionato nell'angolo tra due muri.Terriccio, macerie, ossa di animali, frammenti ceramici, metalli, furono trovate al suo interno al momento delle scavo; furono trovaste tante brocche, tutte assegnabili al III sec. Questo scavo ha consentito di chiarire qualche aspetto della storia antica di Cattolica: L'abbandono improvviso, nonostante fosse ancora funzionante, e le tracce di incendio rilevate negli scavi di Casa Filippini, potrebberoh far pensare ad una rapida fuga degli abitanti, come avvenne in altre località della Romagna in seguito ad alcune prime incursioni dei Barbari. ( i primi stranieri).Gli scavi di Casa FilippiniLa complessa e limitata lettura dei resti ritrovati all'interno del cortile di Casa Filippini, ha fatto in modo di avere una modesta conoscenza della città in età romana. Il rinvenimento si limita ad una serie di strutture, attribuibili ad impianti produttivi e ad una residenza:Una piccola vasca in laterizio, rivestita da un intonaco impermeabilizzante, forse appartenente ad un sistema di torchiatura, per il vino o per l'olio; il cortile si trasformò in una seconda fase con la creazione di due o tre pilastri in uno spazio porticato; incerto l'uso di un ampio focolare, riferibile ad altre attività produttive. Negli interventi antichi, in una terza fase avvenne la chiusura del porticato con una ripartizione degli spazi in vani, una trasformazione in residenza.Gli altri rinvenimenti nel 1968 in casa De Nicolò é stato scoperto un pavimento in mosaico monocromo fatto di tessere di pietra calcarea grigia; la vicinanza a casa Filippini potrebbe ipotizzare un collegamento. Alcune caratteristiche lasciano presumere che si trattasse di un abitato di tipo artigianale - produttivo.Un altro rinvenimento nella casa Filippini-De Nicolò: intonaci parietali dipinti, di qualità pittorica discreta,ne testimoniano l'appartenenza ad una domus ricca e agiata..Le tombe Attualmente il territorio é quello corrispondente ai comuni di Cattolica e di S.Giovanni in Marignano, oggetto di numerose segnalazioni di sepolture di età antica: inumazioni entro fossa o in cassoni in laterizio, o "alla cappuccina" isolate o ragruppate. Osservazioni che confermano un quadro di un popolamento agricolo organizzato su basi di tipo "centuriale", cui corrispondevano abitazioni di diversa grandezza disposte all'interno del podere o del fondo di appartenenza.A Cattolica, non si conoscono per ora aree cimiteriali vere e proprie, anche se si ha notizia di una necropoli posta in un punto che poteva corrispondere alla via Flaminia; l'unica tomba di cui resta una testimonianza é quella reinvenuta nel 1926 "lungo i Bastioni" al cui interno vennero trovati: la cassa di legno contenente uno spillone e 11 monete di bronzo che andavano dall'era dell' imperatore Adria (119-138 d.C.) a quells di Giulia Mamea (222-235 d.C.), madre di Severo Alessandro. "Bibliografia: Storia di Cattolica di M. CASTELVETRO e S. MEDAS, Soc. Editrice Il Ponte Vecchio Cesena
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